Margini più sostanziosi: le tecnologie per la supply chain migliorano la redditività dell’industria della carne

Mar 19, 2024 13 min

1. Introduzione

La supply chain dell’industria della carne è forse una delle più complesse.

Allevamento, macellazione, lavorazione, confezionamento, distribuzione: le fasi necessarie per portare i prodotti a base di carne dall’allevamento alla tavola sono molteplici. I produttori si trovano a dover affrontare le stesse difficoltà di carattere generale degli altri produttori alimentari, come la deperibilità del prodotto e l’instabilità della domanda da parte dei clienti. Se a queste si aggiungono anche l’allevamento e la macellazione, la situazione diventa ancora più complessa.

Ogni ulteriore livello di complessità nella gestione della supply chain della carne rappresenta un rischio aggiuntivo di far fallire una pianificazione attentamente predisposta e di erodere ulteriormente margini di profitto già alquanto risicati. Tuttavia, le difficoltà rappresentano anche un’opportunità per i produttori di carne di ottimizzare i loro processi per creare nuove possibilità, fornire informazioni utili e affrontare le sfide esistenti in materia di produzione e consegna. Una visibilità della supply chain end-to-end consente alle aziende di prendere decisioni commerciali più strategiche ed efficaci e di aumentare i profitti.

Le soluzioni tradizionali di gestione della supply chain non sono in grado di offrire l’adattabilità e la visibilità richieste dai produttori di carne. Poiché l’offerta, la capacità di lavorazione e la domanda vengono influenzate da un numero sempre maggiore di vincoli, le aziende hanno bisogno di una visione unificata della loro supply chain, che sia accessibile a tutti i membri dell’organizzazione.

Per avere successo in futuro e assicurarsi crescita e profitti, i produttori di carne devono implementare sistemi di pianificazione della supply chain avanzati e scalabili. Queste soluzioni devono utilizzare e analizzare tutti i dati della supply chain disponibili per fornire piani di produzione e redditività ottimizzati.

I produttori di carne devono affrontare sfide particolari

I produttori di carne devono affrontare il difficile compito di pianificare con margini ridotti in un mercato sempre più complesso, e i limiti dei metodi tradizionali, come la pianificazione basata su fogli di calcolo, non fanno che amplificare queste difficoltà. Le sfide di pianificazione derivano da una complessa interazione di fattori, quali l’instabilità delle forniture, il cambiamento della domanda dei consumatori e le severe normative sulla sicurezza alimentare, che richiedono un approccio più olistico e agile alla gestione della supply chain.

1. Limiti della pianificazione tradizionale

I produttori devono analizzare attentamente la loro supply chain se vogliono sperare di gestirla in modo efficiente. Un approccio olistico porta a una pianificazione più accurata e automatizzata, consentendo alle aziende di anticipare e rispondere strategicamente alle mutevoli condizioni di mercato.

I produttori devono analizzare attentamente la loro supply chain se vogliono sperare di gestirla in modo efficiente.

Questo è più facile a dirsi che a farsi per i molti produttori che si affidano ancora ai fogli di calcolo e ad altri metodi di pianificazione tradizionali. Questi metodi rendono difficile o addirittura impossibile tenere conto dei requisiti di base della domanda e dell’offerta. I metodi tradizionali e manuali non sono in grado di integrare le variabili che influenzano la supply chain, limitando la capacità delle aziende di comprendere quali prodotti produrre per massimizzare i profitti.

Queste variabili includono:

2. Problemi di approvvigionamento

I produttori di carne devono costantemente stabilire di quali forniture hanno bisogno, in che quantità e quando ne hanno bisogno. Questo compito è incredibilmente impegnativo a causa dei lunghi orizzonti di pianificazione del settore. La decisione di aumentare il numero di animali da riproduzione richiederà anni prima che siano disponibili per la macellazione.

L’instabilità intrinseca dell’offerta nell’industria della lavorazione della carne complica ulteriormente le cose. La disponibilità e la qualità del bestiame sono costantemente influenzate dalle condizioni meteorologiche, dalla stagionalità e dalla concorrenza.

La diminuzione delle forniture ha scatenato una feroce competizione per accaparrarsi le scorte tra le aziende di lavorazione della carne. Molte aziende pagano di più per procurarsi più bestiame e aumentare la quota di mercato. Per le aziende è spesso difficile valutare quanto pagare per assicurarsi le forniture, poiché devono bilanciare l’esigenza di evadere gli ordini con il desiderio di massimizzare i profitti.

Ma assicurarsi il bestiame è solo metà della battaglia. Le aziende non possono sapere di aver acquistato un animale adatto alla produzione scelta fino a quando non viene consegnato. Una carcassa che non soddisfa le esigenze previste potrebbe portare a decisioni affrettate che, a loro volta, potrebbero avere un impatto sui profitti. Ad esempio, l’azienda potrebbe essere costretta a vendere le scorte di qualità inferiore o con una durata di conservazione più breve a un prezzo inferiore a quello di mercato. Oppure potrebbe vendere la merce surgelata, perdendo così i prezzi più alti ottenuti dai prodotti refrigerati.

Un diagramma che mostra come le aziende riescano a guadagnare di più dalla vendita di tagli di carne refrigerati rispetto a quelli surgelati.
Figura 1. Le carni refrigerate vengono vendute a prezzi superiori, ma i problemi di approvvigionamento e la qualità del bestiame possono costringere i produttori di carne a vendere i tagli surgelati, ricavandone profitti inferiori.

3. Instabilità della domanda 

I fattori che influenzano la domanda aggiungono ulteriori complessità alla gestione della filiera della carne. I cambiamenti nei gusti dei consumatori e le fluttuazioni dei tassi di cambio influenzano la domanda, che varia a seconda del taglio.

I produttori devono adattare la loro pianificazione in risposta a queste variazioni, ma la tendenza delle catene di ristoranti, fast food e supermercati a effettuare ordini di grandi dimensioni con tempi di consegna brevi rende spesso difficili tali adeguamenti. Il produttore di carne potrebbe non disporre del bestiame, della capacità produttiva o della disponibilità di spedizione per evadere in tempo un ordine più grande del previsto, costringendolo a ritardare la consegna.

Anche la crescente dipendenza dal mercato delle esportazioni espone i produttori di carne al problema dell’instabilità della domanda. Le aziende di lavorazione della carne si rivolgono sempre più alle economie emergenti come Messico, Brasile e Colombia, in quanto il consumo pro capite di carne bovina diminuisce negli Stati Uniti e in Europa occidentale. In questo modo, le aziende sono in balìa di tariffe commerciali e fluttuazioni dei cambi, complicando ulteriormente il processo di pianificazione.

Un allineamento totale tra domanda e offerta è quasi impossibile; tuttavia, il giusto equilibrio aiuterà le aziende a ottenere una redditività sostenuta nel tempo. Un migliore equilibrio riduce al minimo l’erosione dei margini e massimizza l’utilizzo delle carcasse, consentendo ai produttori di ottenere profitti per ogni taglio e di coprire alcuni dei costi associati al processo di produzione.

4. Equilibrio della materia prima 

I produttori si sforzano di ottenere il massimo valore da ogni animale macellato, ma determinare la resa massima significa affrontare l’ulteriore complessità dell’equilibrio della materia prima. Ciò comporta l’identificazione del piano di taglio specifico che si tradurrà in un mix di prodotti ottimale. Questa pratica consente di bilanciare la domanda nel tempo, sfruttando al contempo i diversi posizionamenti di prezzo dei vari mercati.

Le soluzioni automatiche di pianificazione svolgono un ruolo fondamentale per determinare il piano di taglio ottimale, massimizzare i profitti e bilanciare la domanda nel tempo.

Un approccio basato su fogli di calcolo non offre la visibilità e il controllo end-to-end sulla supply chain della carne, necessari per identificare l’equilibrio ottimale della materia prima. Ciò è vero soprattutto per i produttori di carne lavorata, i cui complessi sforzi di bilanciamento delle carcasse richiedono di prendere in considerazione soluzioni alternative.

Le soluzioni automatiche di pianificazione svolgono un ruolo fondamentale per determinare il piano di taglio ottimale, massimizzare i profitti e bilanciare la domanda nel tempo. Questi strumenti consentono alle aziende di reagire più rapidamente alle esigenze del mercato e di trovare opportunità per le eccedenze di carne. Ciò rende essenziale una piattaforma completamente integrata e personalizzata che favorisca la collaborazione.

7 modi per massimizzare i profitti con il software di pianificazione e ottimizzazione della supply chain

Il miglioramento dei margini nell’industria della carne dipende da un’efficace pianificazione e ottimizzazione della supply chain. Un software di pianificazione e ottimizzazione può abbattere la compartimentalizzazione dei processi e adattarsi intuitivamente alle fluttuazioni del mercato per trasformare il processo di produzione della carne di un’azienda. Le seguenti sette strategie sottolineano il ruolo critico delle soluzioni software avanzate nella gestione delle complesse dinamiche della supply chain della carne.

1. Consentire una maggiore visibilità della supply chain tra i vari reparti

La visibilità della supply chain fornisce un quadro accurato e in tempo reale delle tendenze nella domanda e dei livelli delle scorte dei fornitori. Questa panoramica consente ai produttori di carne di monitorare carcasse, tagli e prodotti finiti in vari punti della supply chain.

La migliore visibilità della supply chain comporta migliori prestazioni aziendali per due importanti ragioni:

  1. Un rapido scambio di informazioni tra tutte le parti interessate porta a una migliore pianificazione e coordinamento.
  2. La trasparenza e l’integrazione delle informazioni sono potenti armi competitive in mercati sempre più volubili.

Purtroppo, in molte organizzazioni ciascun reparto porta avanti la propria pianificazione. Questo porta spesso a pianificazioni contrastanti tra le divisioni che si occupano dell’approvvigionamento di bestiame/carne e quelle della produzione e commercializzazione. La mancanza di una visibilità interfunzionale può generare conflitti interni e le riunioni di pianificazione potrebbero trasformarsi in dibattiti sulle varie responsabilità.

Immaginiamo che il team di approvvigionamento di un’azienda non riesca ad assicurarsi il bestiame necessario previsto. L’azienda potrebbe ritrovarsi a pagare per le capacità di produzione in eccesso e ad accantonare le campagne di marketing.

La mancanza di una visibilità interfunzionale può generare conflitti interni e le riunioni di pianificazione potrebbero trasformarsi in dibattiti sulle varie responsabilità.

Una soluzione di pianificazione e ottimizzazione della supply chain supporta l’intero processo di pianificazione, integrando completamente la supply chain, la produzione, le vendite, la domanda e la previsione del bestiame. Il software offre una visibilità completa della supply chain end-to-end in tutti i reparti e consente alle organizzazioni di realizzare una pianificazione in qualsiasi periodo.

2. Abbattere i compartimenti stagni per un processo decisionale più rapido 

I reparti di approvvigionamento, produzione e commercializzazione del bestiame spesso pianificano in modo separato. Le priorità si disperdono tra i vari team, che non possono condividere informazioni importanti su obiettivi, strumenti e processi tra i vari reparti.

Questo processo decisionale separato porta a una pianificazione e a operazioni più lente e sconnesse. Le aziende non riescono a tenere conto di tutte le variabili che influenzano la domanda e l’offerta, pertanto le previsioni non sono affidabili ed è difficile allineare domanda e offerta. Nonostante gli effetti negativi, questa mentalità a “compartimenti stagni” è quasi diventata la norma per molti produttori di carne.

I team hanno bisogno di un quadro olistico di tutti i processi e progetti per sviluppare una linea d’azione flessibile nel processo decisionale senza sacrificare stabilità, affidabilità e controllo. In caso contrario, potrebbero verificarsi continui colli di bottiglia che rallentano la produttività e si ripercuotono sui clienti.

Un diagramma di Gantt che delinea le tempistiche delle varie funzioni di pianificazione, come la programmazione della produzione, la pianificazione degli acquisti, delle vendite e delle operazioni. Le tempistiche di queste funzioni si sovrappongono, dimostrando la necessità di una pianificazione interfunzionale e della condivisione dei dati.
Figura 2. Una solida soluzione di pianificazione sincronizza i team tra i vari livelli e orizzonti di pianificazione, consentendo alle aziende di prendere decisioni più strategiche e redditizie.

Un software progettato per abbattere la compartimentalizzazione dei processi ottimizza i flussi di lavoro e previene i ritardi derivanti dallo scambio di informazioni tra i team. Le aziende di lavorazione della carne possono quindi pensare a soluzioni incentrate sul cliente e gestire le operazioni a un nuovo livello di velocità e portata.

3. Stabilire aspettative realistiche per i clienti

Le aziende di lavorazione della carne devono adattarsi e rispondere alle mutevoli tendenze del mercato, in particolare a quelle che riguardano una domanda sempre più volubile. Produttori e retailer si scambiano previsioni settimanali, ma alcuni ordini vengono rivisti anche solo 24 ore prima. Poiché l’industria della carne è altamente competitiva, le aziende devono raggiungere livelli di servizio ottimali per assicurarsi ordini futuri e profitti cospicui.

Una soluzione di pianificazione adeguata consente alle aziende di soddisfare le esigenze dei clienti e di considerare tutte le variabili per assegnare correttamente le priorità agli ordini.L’uso efficace di questi strumenti di pianificazione aiuta i team a identificare e anticipare potenziali carenze o eccedenze e ad adeguare di conseguenza le aspettative dei clienti, garantendo una maggiore affidabilità del servizio. Il risultato è una maggiore soddisfazione dei clienti e un aumento dei profitti.

Una soluzione di pianificazione adeguata consente alle aziende di soddisfare le esigenze dei clienti e di considerare tutte le variabili per assegnare correttamente le priorità agli ordini.

La supply chain continua ad evolversi insieme alle esigenze del mercato. I produttori di carne hanno bisogno di un software di pianificazione e ottimizzazione della supply chain in grado di reagire alle fluttuazioni della domanda dei clienti, valutare le capacità necessarie e progettare una roadmap per soddisfare tutti gli ordini desiderati. La capacità di rispondere meglio alle aspettative dinamiche dei clienti consente alle aziende di consegnare ai clienti i loro prodotti in modo più veloce.

4. Stabilire orizzonti di pianificazione più lunghi 

La pianificazione basata su fogli di calcolo consente alla maggior parte delle aziende di fare previsioni con circa una settimana di anticipo. Gli ordini dei clienti hanno in genere tempi di consegna che vanno dalle due alle quattro settimane, il che significa che le aziende di lavorazione della carne spesso accettano gli ordini prima di sapere se sono in grado di evaderli.

Questo è particolarmente problematico quando si tratta di prodotti refrigerati rispetto a quelli surgelati. In genere, i produttori preferiscono vendere prodotti refrigerati, in quanto generano profitti maggiori rispetto a quelli surgelati. I brevi orizzonti di pianificazione non consentono di avere una panoramica delle eccedenze. Questo costringe i produttori a congelare le scorte per prolungarne la durata, immagazzinarle mentre l’azienda formula una pianificazione per poi venderle a un prezzo inferiore.

I moderni software di pianificazione consentono ai produttori di carne di estendere l’orizzonte di pianificazione, aiutandoli a identificare e correggere in anticipo le eccedenze di produzione e i colli di bottiglia. L’identificazione precoce e le misure correttive consentono alle aziende di:

5. Aiutare i produttori ad anticipare i potenziali scenari aziendali

I produttori di carne puntano a raggiungere e mantenere un vantaggio competitivo, spesso quantificando i potenziali risultati commerciali per elaborare strategie a lungo termine. I responsabili della supply chain devono eseguire analisi di tipo “what-if” e studiare come le specifiche roadmap potrebbero influire sulle prestazioni per ottenere previsioni aziendali precise. Potrebbero studiare l’impatto sui profitti di un maggiore approvvigionamento, della vendita di tagli refrigerati o surgelati, dell’offerta di sconti o di campagne di marketing. Una conoscenza più approfondita dei potenziali risultati consente alle aziende di perfezionare i processi aziendali e di rimodellare il processo decisionale sulla base di analisi e dati concreti, piuttosto che di previsioni istintive.

Una solida soluzione di pianificazione e ottimizzazione della supply chain può semplificare la previsione delle vendite. I responsabili delle decisioni possono utilizzare analisi statistiche basate sui trend storici e sulla stagionalità, riducendo l’incertezza della domanda e consentendo alle aziende di trovare un buon mercato per tutti i tagli di carne disponibili. Qualsiasi altro compromesso si tradurrà in un impatto sui profitti; pertanto, la creazione di piani alternativi è essenziale per consentire ai dirigenti di prevedere i cambiamenti del mercato e rispondere di conseguenza.

6. Creare campagne di marketing più strategiche 

I team di marketing svolgono un ruolo sempre più vitale nella gestione della supply chain. Forniscono le informazioni necessarie sulla domanda che aiutano a bilanciare l’approvvigionamento di bestiame/carne e possiedono dati essenziali su dettagli quali:

L’ottimizzazione della pianificazione della supply chain risulta vantaggiosa anche per il reparto marketing. Consente alle aziende a fare previsioni più accurate, aiutando al contempo i reparti marketing e vendite a pianificare campagne più strategiche.

Tuttavia, il contributo attivo al processo di pianificazione della supply chain richiede che i team del marketing dispongano di informazioni interne per costruire relazioni che aiutino a migliorare l’efficienza operativa della supply chain. Queste informazioni devono essere automaticamente disponibili per i responsabili marketing e i key account manager, affinché possano avviare sforzi congiunti e promuovere le vendite di conseguenza. Ad esempio, un team di marketing che riceve un avviso relativo a un’eccedenza di materie prime sul fronte dell’approvvigionamento può pianificare le rispettive iniziative di promozione delle vendite, in modo da ridurre al minimo il deterioramento e la necessità di congelare la carne.

Questa visibilità end-to-end e questa interfunzionalità dei reparti vanno anche a diretto vantaggio degli addetti al marketing. Una panoramica sulla disponibilità dell’offerta può aiutare il marketing a prendere decisioni più strategiche in merito all’accettazione o al rifiuto di proposte promozionali per massimizzare la redditività.

Immaginiamo uno scenario in cui il software prevede un eccesso di produzione di un taglio specifico. I reparti marketing e vendite potrebbero pianificare le promozioni di conseguenza, lavorando insieme ai clienti per aiutarli a vendere le scorte a un prezzo più alto mentre sono ancora refrigerate. Questa situazione rafforzerebbe la posizione competitiva dell’azienda e contribuirebbe alla distribuzione ottimale di tutti i tagli della carcassa.

7. Adattarsi intuitivamente a un ambiente in costante cambiamento 

Gli scenari di mercato in continuo cambiamento richiedono alle aziende di adattarsi e rispondere prontamente alle diverse variabili. Qualsiasi ritardo nelle operazioni potrebbe avere un impatto sul vantaggio competitivo, facendo della personalizzazione la chiave per reagire alle tendenze del mercato senza incidere sulle operazioni.

Tuttavia, spesso i dipendenti si trovano in difficoltà quando viene chiesto loro di passare frequentemente da uno scenario all’altro, di elaborare nuove strategie e di adattare le variabili. Il continuo cambiamento rappresenta un ostacolo insormontabile per i dipendenti che non possono gestire simultaneamente processi sofisticati, e ogni errore lungo il percorso può avere gravi conseguenze.

Una soluzione completa per la gestione della supply chain rende le operazioni più intuitive per i dipendenti. La soluzione giusta è molto più facile da usare rispetto alla pianificazione basata su fogli di calcolo. Non è necessario che i dipendenti siano esperti di pianificazione della supply chain per formulare iniziative di pianificazione accurate, perché il software si occuperà della maggior parte del lavoro. Questo incoraggia i dipendenti a testare diversi scenari e a ideare soluzioni innovative che avranno un effetto positivo sulle operazioni.

Pianificare un futuro ottimizzato

Le complessità della supply chain presentano sia sfide che opportunità significative per i produttori di carne. L’adozione di un software di pianificazione avanzato non rappresenta solo un aggiornamento tecnologico: è un imperativo strategico per chi cerca di districarsi nell’intricato equilibrio tra domanda e offerta e di sfruttare al massimo le opportunità del mercato. Questi strumenti offrono un percorso per snellire le operazioni e migliorare il processo decisionale, garantendo che ogni fase, dall’allevamento alla tavola, contribuisca a una maggiore efficienza e redditività.

L’industria della produzione della carne deve continuare a evolversi, abbracciando soluzioni innovative per rimanere all’avanguardia in un mercato competitivo ed estremamente volubile. I produttori possono sfruttare la potenza di sofisticate soluzioni di pianificazione per ottimizzare ogni aspetto delle loro operazioni, dalla previsione e dall’approvvigionamento al marketing e alle vendite, per migliorare i margini di guadagno e assicurarsi una posizione di mercato più forte.

Autore

Michael Gylling

VP of Product, CPG

Scott Curtiss

Head of Field Presales